Ben ritrovati oggi parliamo di Conguagli del resto a volte può capitare che la posta riservi sorprese molto sgradevoli, per esempio una bolletta pazza con importi molto alti.
Questo accade soprattutto per le bollette di conguaglio che arrivano una volta all’anno e che includono quei consumi non fatturati nelle bollette precedenti.
Ma attenzione, prima di far scattare l’allarme, verifica che si tratti effettivamente di una bolletta di conguaglio e non di un errore di fatturazione. Nel secondo caso puoi scrivere al tuo fornitoreper chiedere spiegazioni.
Che cos’è un Conguaglio?
Il conguaglio è un importo dovuto per pareggiare i conti con il fornitore. Concretamente il pareggio è relativo a consumi di energia passati ma non fatturati a causa di consumi stimati invece di essere effettivi. L’importo dipenderà quindi dai volumi consumati ma non fatturati e valorizzati secondo le condizioni determinate dalla tariffa dell’utenza.
Quali sono le cause di una bolletta troppo alta?
Hai un’offerta inadeguata al tuo profilo di consumo. Ad esempio, hai attiva una tariffa monoraria quando ti converrebbe attivare un’offerta bioraria per pagare meno l’energia elettrica la sera e nei weekend; Non hai mai inviato l’autolettura: consiste nell’effettuare autonomamente la lettura del contatore di luce o gas e nel comunicarla al fornitore, nel periodo di tempo da lui indicato. In questo modo eviterai le bollette di conguaglio; L’efficienza energetica della tua abitazione è troppo bassa;
Come riconoscere un errore di fatturazione
Il conguaglio della bolletta della luce o del gas è sempre una cosa spiacevole da ricevere e quando c’è un errore nei calcoli il disappunto è ancora più grande. Nella nuova versione delle bollette 2.0 il conguaglio viene indicato nella voce dei ricalcoli. E’ cambiata la dicitura rispetto a prima ma il concetto è sempre lo stesso: quando c’è una differenza tra i consumi stimati fatturati e quelli effettivi ecco che arriva il conguaglio. Quando c’è stato un errore ed il conto è sbagliato è bene rivolgersi al fornitore per chiedere una rettifica della bolletta. In effetti, è possibile che la maxi bolletta sia il frutto di un errore di fatturazione. Le cause più comuni di errore sulla bolletta sono:
- bolletta già pagata, allo stesso fornitore o ad un altro fornitore;
- servizi non richiesti;
- consumi sbagliati.
In questi casi, quando c’è un errore sulla bolletta, conviene contattare il fornitore per rettificare il problema. Non è certo una cosa piacevole ma almeno non devi pagare tutta la bolletta! Se invece si tratta di un conguaglio molto elevato, l’importo indicato è dovuto al fornitore. Per evitare che accada di nuovo conviene capire le cause e minimizzare i rischi.
Per prima cosa dobbiamo accertarci che l’errore sia effettivamente reale e toglierci ogni dubbio in merito. Se non sei sicuro della svista puoi rivolgerti ad un’associazione dei consumatori per far analizzare la bolletta e i calcoli eseguiti. Molto spesso è difficile capire con esattezza il conto nella bolletta, con la differenza tra i chilowattora consumati realmente e quelli già fatturati in passato.
Come inviare un reclamo per il conguaglio sbagliato?
Una volta appurato l’errore da parte del fornitore il cliente deve inviare un reclamo scritto tramite raccomandata. Contattare telefonicamente il servizio clienti può essere utile per reperire eventuali chiarimenti o informazioni, tuttavia il reclamo dovrà essere scritto. In questo modo il cliente ha la dimostrazione del reclamo e della data di invio e il fornitore è tenuto ad analizzare la questione e a rispondere entro le tempistiche massime previste.
Il fornitore è obbligato a dare una risposta al cliente entro 40 giorni solari dal giorno della ricezione. Se questo non avviene il cliente finale ha diritto ad un indennizzo da accreditare nella prima bolletta utile. L’indennizzo automatico dipende dal ritardo ed è pari a 25 € se la risposta arriva entro 80 giorni, di 50 € se arriva tra gli 80 e i 120 giorni e di 75 € se arriva dopo più di 120 giorni.
Cosa fare se non abbiamo risolto il problema?
Se non riceviamo alcuna risposta in seguito al nostro reclamo oppure la risposta è insoddisfacente mai perdere la speranza. Il cliente può far valere i suoi diritti attraverso una procedura chiamata conciliazione.
La procedura della conciliazione può essere attivata con l’aiuto di un’associazione di consumatori oppure attraverso lo Sportello dell’Autorità per l’energia e il gas. In questo secondo caso dovrai inviare un modulo di richiesta sull’apposita piattaforma online dell’Autorità. Sia la domanda che la successiva gestione della procedura avviene solo online attraverso il sistema telematico. Dal 2017 prima di intentare un’azione legale ad un gestore bisognerà aver tentato una conciliazione, per trovare una soluzione di comune accordo.
L’Autorità scende in campo
Di fronte ai numerosi problemi riscontrati dai consumatori di energia, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato hanno avviato procedimenti per regolare la situazione sul fronte della fatturazione e della gestione dei crediti da parte dei fornitori. Infatti, anche nomi noti, come per esempio Enel, Acea e Eni, sono finiti nel mirino delle Autorità per alcune delle loro pratiche, tra cui la fatturazione su consumi stimati invece di quelli misurati, ritardi nella gestione dei pagamenti e dei crediti maturati da parte dei consumatori. Problemi non interamente imputabili ai fornitori, che devono fare i conti con contatori non elettronici o diffettosi, ma gestiti a scapito degli interessi dei loro clienti.