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Regime di Salvaguardia 2025: Novità e Implicazioni per le Pubbliche Amministrazioni

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Dal 1° gennaio 2025, il regime di Salvaguardia subirà un’importante svolta con la riduzione del parametro Omega, che definisce il costo aggiuntivo per i clienti morosi o senza contratto. Hera Comm ed Enel Energia, vincitori della recente gara, applicheranno spread sensibilmente ridotti rispetto agli anni precedenti, segnando una drastica diminuzione dei costi per le amministrazioni pubbliche (PA) e aziende.

L’abbassamento dell’Omega, con valori tra 8,86 e 20,09 €/MWh, rappresenta un sollievo, ma non elimina la necessità per le PA di uscire dal regime di Salvaguardia. Restare in questa condizione comporta il rischio di nuovi aumenti futuri o difficoltà nella gestione finanziaria. Tuttavia, restano rilevanti le penalità legate alla morosità per le PA. Nonostante la riduzione dei costi del servizio di Salvaguardia, il regime impone ancora oneri maggiorati rispetto al mercato libero, penalizzando le amministrazioni che non regolarizzano i contratti. A tal proposito, si richiama l’attenzione sull’Articolo 107 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) (D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267).

Queste penalità, calcolate come spread aggiuntivo sul prezzo dell’energia (PUN), possono gravare significativamente sui bilanci già critici delle PA, specialmente nel Sud Italia. In caso di mancato pagamento, i fornitori possono trasferire la gestione del debito a società di recupero crediti, aumentando ulteriormente i costi a carico delle PA.

Gli operatori, infatti, possono mitigare il rischio di credito ricorrendo a strumenti come la cessione dei crediti e le cartolarizzazioni, trasformando la gestione finanziaria del credito in una fonte di guadagno. Inoltre, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 231/2002, i ritardi nei pagamenti comportano l’applicazione di interessi maggiorati del 7% e un risarcimento forfettario di 40 euro per ogni fattura non saldata. Paradossalmente, un cliente moroso può risultare più redditizio di uno puntuale, evidenziando gli effetti distorti di un sistema in cui le regole tradizionali del mercato vengono ribaltate.

La soluzione per le PA resta quella di monitorare con attenzione i costi e i consumi, favorendo interventi di efficientamento e autoproduzione che aiutino a ridurre sia i consumi che i costi energetici. È fondamentale creare sinergia tra gli uffici tecnici e finanziari dell’ente, i quali dovranno trovare soluzioni pratiche ma anche innovative. Qualora l’ente non riesca a far fronte autonomamente a un settore così veloce e spesso complesso, sarà opportuno richiedere il supporto di professionisti esterni.

Per richiedere ulteriori informazioni, ti invitiamo a contattare i nostri uffici dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 18:00. Puoi anche contattarci al numero telefonico 329 07 96 951. Saremo lieti di rispondere a tutte le tue domande e fornirti l’assistenza necessaria.

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Rossella di Grazia

Esperta di Bill Audit ed amministratrice unica della ESB Consulting.