Le pubbliche amministrazioni (PA) italiane, nonostante il loro ruolo cruciale, si ritrovano sempre più spesso ad acquistare energia elettrica nel costoso mercato di salvaguardia. Questo scenario, lungi dall’essere sostenibile, necessita di un’analisi approfondita per individuare soluzioni alternative.
Un Vizio di Forma Dispendioso
La presenza delle PA nel mercato di salvaguardia è sintomatica di molteplici problematiche. In primis, la mancanza di competenze specifiche nella gestione dei contratti energetici e nella scelta dei fornitori più efficienti. Spesso il personale delle PA non possiede gli strumenti necessari per districarsi nel mercato libero, esponendo così le amministrazioni a prezzi fluttuanti e a fornitori potenzialmente scorretti.
Inoltre, l’assenza di una pianificazione strategica degli acquisti energetici porta le PA ad agire in modo reattivo anziché proattivo. Invece di stipulare contratti a lungo termine vantaggiosi, si ritrovano a subire le variazioni di mercato, costrette a ricorrere al salvaguardia quando i prezzi salgono alle stelle.
Un altro fattore da considerare è la burocrazia che ostacola l’accesso delle PA al mercato libero. Le procedure amministrative complesse e la scarsa trasparenza scoraggiano la ricerca di fornitori alternativi, limitando la concorrenza e bloccando le PA in contratti non sempre vantaggiosi.
Infine, non possiamo escludere errori o negligenze da parte dei fornitori stessi. Fatture errate o addirittura non emesse possono involontariamente catapultare le PA nel mercato di salvaguardia, con costi aggiuntivi e disguidi amministrativi.
Un Salasso per le Finanze e per l’Ambiente
Le conseguenze di questa presenza nel mercato di salvaguardia sono molteplici e gravose. Prima fra tutte, l’aumento dei costi energetici per le PA, sottraendo risorse preziose ad altri servizi vitali per i cittadini. Si tratta di un peso non indifferente per le casse pubbliche, già messe a dura prova da altre spese.
La mancanza di trasparenza nel mercato di salvaguardia rende difficile per le PA confrontare i prezzi e scegliere le offerte più convenienti. Questo le espone a potenziali abusi da parte dei fornitori e limita la loro capacità di ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo.
Inoltre, l’energia erogata nel mercato di salvaguardia proviene spesso da fonti fossili, con un impatto ambientale negativo. In un’epoca in cui la sostenibilità è imprescindibile, le PA dovrebbero essere protagoniste della transizione energetica, non esserne vittime passive.
Inversione di Rotta: Formazione, Strategie e Controlli
Per uscire da questo circolo vizioso, serve un cambio di passo deciso. Formare il personale delle PA sulla gestione energetica è un investimento fondamentale. Con le giuste competenze, le amministrazioni potranno navigare con maggiore consapevolezza il mercato libero, scegliendo fornitori efficienti e contrattando tariffe vantaggiose.
Pianificare strategicamente gli acquisti energetici è un’altra arma vincente. Analizzando i consumi e prevedendo le fluttuazioni di mercato, le PA possono stipulare contratti a lungo termine che le mettano al riparo da sorprese spiacevoli.Le PA tendono a navigare a vista, senza una strategia di lungo periodo per gli acquisti energetici. Questo le espone alle fluttuazioni di prezzo e le rende incapaci di cogliere le opportunità offerte dal mercato libero.Sburocratizzare l’accesso al mercato libero dell’energia è un passaggio cruciale. Semplificando le procedure e aumentando la trasparenza, si favorisce la concorrenza tra i fornitori, dando alle PA la possibilità di scegliere l’opzione migliore in base alle proprie esigenze.
Infine, rafforzare i controlli sulle fatture emesse dai fornitori è essenziale per prevenire errori o omissioni che possono sfociare in costi aggiuntivi e in passaggi forzati al mercato di salvaguardia.
Resta chiaro che una soluzione estremamente efficiente è quella di Investire in interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici, come la sostituzione di vecchi impianti di illuminazione e riscaldamento, si traduce in una riduzione dei consumi e dei costi. PA più efficienti dal punto di vista energetico avranno minori fabbisogni da coprire, riducendo la dipendenza da qualsiasi mercato.
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Buona Energia
Rossella di Grazia
Esperta bill audit per PA