Gentili lettori,
ben ritrovati ! In questo numero proverò a darvi qualche informazione in più sui costi della bolletta energetica che tutti i mesi ognuno di noi paga e che ancora continuano a lievitare nonostante gli interventi del Governo. Ricorderete il processo della filiera produttiva dell’energia elettrica che ho condiviso con voi qualche settimana fa in cui sono state rappresentare le quattro fasi che la caratterizzano ovvero la Generazione , la trasmissione, il dispacciamento, la Distribuzione e la Vendita.
Ma come viene prodotta in Italia l’energia Elettrica?
Il nostro fabbisogno di energia elettrica è soddisfatto in parte dalla produzione nazionale e, per la restante quota, dalle importazioni dall’estero, provenienti in particolare da Francia, Svizzera e Slovenia. Per quanto riguarda la produzione italiana, la maggior parte dell’energia proviene da fonti non rinnovabili, i cosiddetti combustibili fossili: gas naturale, petrolio e carbone e in misura sempre più rilevante con fonti rinnovabili (come lo sfruttamento dell’energia geotermica, dell’energia idroelettrica, dell’energia eolica, delle biomasse e dell’energia solare).
Il fabbisogno di energia elettrica è comunque solo una parte dell’intero fabbisogno energetico nazionale dovendo considerare anche i consumi legati ad esempio all’autotrazione, al trasporto marittimo e aereo, al riscaldamento degli ambienti e a parte della produzione industriale, in larga parte coperti dall’uso diretto dei combustibili fossili, anch’essi in massima parte di provenienza estera.
Com’è nata la produzione di energia?
I primi impianti di generazione elettrica italiani (sul finire del XIX secolo) furono centrali termoelettriche a carbone situate all’interno delle grandi città. La prima centrale fu costruita appunto a Milano nel 1883, in via Santa Radegonda. In Sicilia la prima centrale elettrica a carbone venne realizzata a Bagheria dall’industriale Rosolino Gagliardo, la prima centrale idroelettrica invece venne realizzata a Polizzi Generosa da Luigi Rampolla.
Le innovazioni.
Tanti sono gli esempi di invenzioni per produrre energia elettrica diffuse negli ultimi anni, elencarle tutte non è certo possibile né utile ma ciò che invece è necessario considerare è la forte spinta innovativa che ha permesso di incrementare le forme di produzione di energia elettrica a basso impatto ambientale.
Ecco alcune tra le più interessanti produzioni alternative di energia elettrica nel mondo, tra queste anche un importante contributo italiano.
Droni eolici.
La sfida è quella di sfruttare la forza del vento per produrre energia in tutte quelle zone dove la classica strumentazione non può essere utilizzata.
Sfruttando la robotica e la trasmissione senza fili, il progetto presentato all’Expo 2017 dal titolo “Energia del Futuro” prevede l’utilizzo dei droni per sfruttare le correnti ad alta quota ossia la forza del vento dove non è possibile farlo con le normali centrali eoliche dotate della strumentazione standard.
Treno solare.
Il primo treno alimentato interamente da energia solare è della Byron Bay Railroad Company ed è in grado di trasportare fino a 100 persone e percorrere tratte di 3 km nella zona del Galles del Sud.
Realizzato da un’idea di Brian Flannery, reso ancor più interessante dal fatto è stato realizzato convertendo un vecchio convoglio nel primo treno a energia solare funzionante nel mondo. Questo veicolo consente di azzerare le emissioni inquinanti grazie ad un rivestimento di moduli fotovoltaici particolarmente flessibili e leggeri, adattati su un vecchio treno del 1949.
Per quanto oggi sia in grado di percorrere solo brevi distanze, questo treno solare è una vera e propria rivoluzione del mondo dei trasporti in quanto alimentato totalmente da energia solare. Per quanto riguarda l’aspetto estetico, l’azienda ha cercato di rispettare il più possibile il suo aspetto originale, in modo che conservi tutto il suo fascino.
I pannelli solari sono installati sulla parte alta del treno e sui tetti delle stazioni, quindi non sono praticamente visibili.
Ha 100 posti a sedere ed è difficile trovarne uno libero in qualsiasi giorno della settimana e per qualsiasi tratta. Le liste d’attesa sono la regola, il treno infatti è stato accolto con grande entusiasmo e continua a guadagnare consensi in Australia per la sua alimentazione a energia solare. Per i viaggi notturni, si è reso necessario aumentare il numero di batterie disponibili sul treno a energia solare. Non c’è dubbio che, a poco a poco, questo progetto crescerà e si consoliderà. Al momento il viaggio è molto breve, solo 3 km, e il prezzo per passeggero è di 3 dollari australiani. Occorrono 7 minuti per completare il tour.
Batteria in vetro.
Dall’America proviene, invece, l’invenzione della batteria in vetro, ideata da un professore universitario del Texas, John B. Goodenough, che sembrerebbe destinata a prendere il posto di quella gli ioni di litio.
Grazie ad un elettrolita in vetro rivestito di litio, la sua capacità è ben tre volte superiore rispetto alle normali batterie utilizzate negli smartphone o nei tablet, assicurando una ricarica veloce, costi di produzione molto ridotti e una durata maggiore nel tempo. Grazie a questa nuova invenzione vedremo il mercato delle auto elettriche fare un grande balzo in avanti e pronto a sostituire quelle tradizionali. I punti chiave di questo accumulatore sono infatti una grande densità di energia e una capacità di ricaricarsi in brevissimo tempo, alla pari di un pieno di benzina presso un distributore, proprio le caratteristiche che gli utenti abituati ai carburanti fossili chiedono a gran voce da anni. Una batteria di vetro è capace di offrire 1.600 km di autonomia in seguito a 1 minuto di carica. Questo grazie all’uso del sodio o del litio applicati al vetro, una soluzione che aumenta di tre volte l’attuale densità delle batterie al litio. Inoltre non sembrano essere batterie facilmente infiammabili e non perdono la loro capacità nel tempo. Un accumulatore di questo tipo potrebbe avere, per ora soltanto in teoria, migliaia di cicli di carica e scarica, non circa 1.000 come altri tipi di batteria in uso oggi. Se il litio poi teme le basse temperature, perdendo capacità se esposto al freddo, il vetro resiste senza problemi fino a -20 gradi centigradi, sopportando sul fronte opposto anche i 60 gradi centigradi. Siamo dunque dinanzi a una scoperta eccezionale, seppur non sia esente da problemi.
In fase di sperimentazione, questa invenzione è stata giudicata estremamente sicura, si auspica pertanto che possa diventare la soluzione ideale per l’alimentazione delle auto elettriche.
Eolico offshore.
Galleggia sulle acque oceaniche, ancorato al fondale, il primo impianto eolico commerciale al mondo, inaugurato da Nicola Sturgeon, primo Ministro scozzese.
Dotato di cinque enormi turbine eoliche galleggianti, questo eolico offshore si trova a Peterhead, in prossimità della Scozia e sarà in grado di produrre 30 MW di energia soddisfando il fabbisogno di circa 20.000 famiglie.
In Italia la Puglia si conferma uno degli avamposti per i parchi eolici marini. Nel giro di qualche settimana infatti sarà completato nelle acque di Taranto il primo parco eolico offshore italiano e del Mediterraneo. Nella mattinata del 6 febbraio, nell’area antistante il molo polisettoriale, è stata infatti completata l’installazione della prima turbina di Beleolico.
I tecnici hanno ultimato il posizionamento di tutte le componenti del primo aerogeneratore G07. Adesso si tratta di montare le altre 9 turbine. Tutto il progetto, chiamato Beolico, fa capo a Renexia, società del gruppo Toto.
Box per produrre energia.
L’ultima ma non meno importante tra le ultime invenzioni degne di nota è quella di Emiliano Cecchini, laureato in fisica diventato famoso per aver inventato il primo sistema di distribuzione di idrogeno ad Arezzo, la sua città natale.
Dopo questa intuizione è arrivata l’idea di creare un cubo in grado di produrre energia elettrica rinnovabile e acqua pulita al costo di pochi centesimi.
Si chiama OffGrid Box, misura due metri per lato, una semplice scatola autonoma ossia distaccata dalla rete elettrica ma capace di autoprodurre corrente ed acqua sfruttando il sole e la pioggia.
ll dispositivo Off-grid, che significa “disconnesso dalle reti”,contiene al suo interno un pacchetto di pannelli solari fotovoltaici che si estraggono e si montano sul tetto del container per produrre energia.
Il costo
Chiaramente in bolletta il costo di produzione dell’energia elettrica è calcolato secondo un metodo standard introdotto vent’anni fa dall’International Energy Agency (IEA), che confronta le diverse fonti energetiche. Il metodo permette di calcolare quanto costa un chilowattora (kWh) di energia elettrica prodotto con impianti solari, nucleari, a gas o quel che vi pare.
Senza perderci in tecnicismi, il costo del kWh è calcolato come la somma di cinque elementi:
- Finanziario (assumendo di restituire il capitale iniziale in rate annuali);
- Esercizio e manutenzione;
- Smantellamento a fine vita (decommissioning e gestione scorie per il nucleare);
- Combustibile;
- Debiti/crediti per l’emissione di CO2
Dunque più è costoso produrre energia più alto sarà il prezzo che è richiesto in bolletta!
Buona Energiaaaaa
Articolo estratto dall’editoriale ‘Osservatorio Cittadino‘
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