Ben ritrovati cari amici lettori con notizie sempre più degne di attenzione per le nostre bollette.
In queste due ultime settimane è stato raggiunto il più alto prezzo della storia di acquisto per l’energia elettrica ovvero 437,94 €/MWh ossia abbiamo avuto dall’inizio dell’anno 2021 un aumento del 682%, situazione questa che, non solo sta gravando sulle tasche delle famiglie e delle imprese ( queste ultime tra l’altro fanno i conti con l’aumento di ogni materia di produzione ), ma anche sulle casse erariali di ogni Pubblica Amministrazione ed in particolar modo i Comuni che già versano in situazioni precarie di bilancio.
Il governo dovrà mettere mano al portafogli come invitato a fare dall’ANCI che ha presentato al governo un conto piuttosto salato: mezzo miliardo di euro per poter coprire i rincari previsti. Se ciò non accadesse molti Comuni andrebbero gambe all’aria o, nella “migliore” delle ipotesi, si troverebbero nella sgradevole condizione di dover aumentare le imposte ai propri cittadini, che si troverebbero così colpiti due volte.
Proprio in queste settimane le varie amministrazioni stanno approntando i bilanci di previsione per il 2022 e il problema non è tanto quello di stimare l’aumento per pagare luce e riscaldamento di scuole, edifici pubblici e impianti sportivi – che sarà circa del 30% rispetto al 2021 – quanto trovare le risorse per coprire i relativi capitoli di Bilancio.
Di fatto i Comuni per far fronte a questa emergenza possono : ricevere dal governo i fondi straordinari richiesti per coprire i rincari; tagliare i servizi alla persona per far quadrare i conti; aumentare – per quei Comuni che non hanno già le aliquote al massimo – l’addizionale Irpef di competenza locale e l’imposta unica comunale. Chiaramente, la stima degli aumenti del 40% non può essere applicata indistintamente a tutti i Comuni. Questo perché, ogni amministrazione ha modalità diverse di approvvigionamento delle fonti di energia. Fatto certo è che tutte subiranno rincari. Insomma per gli enti locali il caro bollette rischia di trasformarsi in un bel pasticcio, che va ad unirsi alla situazione già precaria di molti Comuni che sono in sofferenza sia per le spese affrontate durante la pandemia, sia per la contabilizzazione del fondo anticipazioni di liquidità.
Il fabbisogno complessivo nell’arco delle previsioni del triennio 2022-2024 è pari a 2,6 miliardi di euro.
Le Amministrazioni ricordiamo, sono spesso sotto organico situazione che rende la semplice gestione delle forniture complicata da tempistiche e procedure burocratiche che aggravano la situazione pagamenti del Comune sfociando in contenziosi con aggravio di spese da parte di fornitori e banche che ne acquistano il credito a cui si aggiungono calcoli di interessi al limite massimo del valore consentito creando un vortice spesso esasperato da decreti ingiuntivi e pignoramenti il tutto chiaramente a spese dei cittadini.
Ma c’è anche qualche buona notizia da parte di Comuni attenti alla comunità del nostro territorio, l’ apertura di Sportelli informativi gratuiti, dedicati a dare informazioni sulle bollette che stanno ricevendo gli utenti della propria comunità ( cittadini ed imprese ), verificando che non si subisca oltre al danno la beffa di pagare spese non dovute talvolta applicate da fornitori che , per far fronte alla crisi che anch’essi stanno subendo ( decine i fornitori falliti negli ultimi mesi che hanno lasciato clienti alla Salvaguardia con prezzi maggiorati ) applicano con una variazione unilaterale del contratto.
Auguro a voi tutti un Buon 2022 sempre pieno di Buona Energiaaaaa
Articolo estratto dall’editoriale ‘Osservatorio Cittadino‘
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