Cari lettori ben trovati , in questo numero, alla luce degli ultimi avvenimenti accaduti nel mondo delle forniture di Energia elettrica è alto l’allarme per i consumatori che potrebbero trovarsi in una situazione ancora più spiacevole , in un momento già difficile. Infatti sempre più frequentemente aumentano i dissesti economici per diverse aziende fornitrici di energia costrette a chiudere nell’ultimo bimestre 2021. Clienti che fanno già i conti con gli aumenti del prezzo dell’energia aumentato in 12 mesi del 20% ed ancora in salita in un anno in cui è, di fatto, cominciata la fase finale per la liberalizzazione del mercato.
Diversi i clienti che si son visti recapitare in questi giorni lettere di – licenziamento – dal proprio fornitore di energia elettrica: “siamo spiacenti di comunicarle che la nostra società non sarà più in grado di garantire la fornitura di energia elettrica.”
La ragione dell’interruzione del servizio risiede nei noti avvenimenti straordinari che hanno determinato prima, un immediato e rilevante rialzo dei costi dei principali prodotti energetici e poi ingenerato una tendenza rialzista aggravatasi negli ultimi mesi che rende eccessivamente onerosa la prosecuzione dell’esecuzione dei contratti conclusi.
Capiamo cosa è successo.
L’anno scorso i prezzi dell’energia erano ai minimi storici, alcuni fornitori pur di accaparrarsi clienti e grossi volumi hanno fatto offerte con margini nulli, se non addirittura in perdita. L’aumento del comparto energetico, che ha colpito non solo l’energia elettrica, ma tutti i settori (gas e petrolio) si è ripercosso sul mercato causando grossi problemi a chi aveva solamente pensato a prendere il cliente.
È bene sapere una cosa importante :
I costi vengono decisi giornalmente tramite un’asta sul sito del GME di proprietà del Ministero dell’Economia.
Il Gestore dei Mercati Energetici S.p.A. (GME) è una società interamente partecipata dal Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. a sua volta interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il GSE S.p.A. è capogruppo anche delle società Acquirente Unico – AU S.p.A. e Ricerca sul sistema energetico – RSE S.p.A., entrambe controllate al 100%.
Praticamente tale struttura societaria, con a capo il Ministero dell’Economia, nasce a seguito del Decreto Bersani del 1999 sulla liberalizzazione del mercato energetico e ci si chiede, ”se il decreto è stato funzionale al business o se l’affare energetico ha reso necessario il decreto Bersani”.
Dopotutto i bilanci parlano chiaro: la sola capogruppo ha un patrimonio netto di circa 127,3 milioni di Euro, un fatturato di circa 7,9 miliardi di Euro ed un utile netto di circa 18,2 milioni di Euro.
I dati economici sono sconcertanti perché se è vero che un’azienda deve avere degli utili è altrettanto vero che la speculazione sui prezzi al consumo da parte di un Ministero è inaccettabile! Come ben sappiamo tutti , nella fattura dell’energia elettrica paghiamo, oltre al consumo le imposte, le accise, il trasporto.
A questo punto la soluzione è quella di affidarsi a specialisti che hanno investito tanta passione ed energia proprio sul controllo fatturazione, e più in generale sulla conoscenza dei consumi energetici. La specializzazione e l’esperienza consente loro di contenere i costi e offrire le tariffe più convenienti per i clienti.
Non più dunque la stipula di un contratto di fornitura con un fornitore di cui non ci si può fidare per correttezza e stabilità propria sul mercato, ma supporto nella scelta del fornitore da parte di chi il settore lo studia nell’interesse del suo cliente garantendo concretezza e tranquillità.
Ma che fine faranno i clienti rimasti senza fornitore?
In mancanza della scelta da parte sua di un nuovo fornitore, saranno forniti dal
servizio di salvaguardia territorialmente competente ( in Campania Heracomm spa) a prezzi più alti.
Sicuramente le società pubbliche che acquistano e producono e poi commercializzano l’energia elettrica agli italiani saranno oggetto di una interrogazione parlamentare da parte di associazioni dei consumatori o di parlamentari che da anni studiano il settore.
Quello che mi chiedo personalmente è come sia possibile che non si possa avere un servizio chiaro, senza fregature o inganni gestito da un apparato dello Stato? Il mercato libero, la sana e leale concorrenza sono state solo parole perché sulla carta le piccole aziende che hanno tentato di farsi largo tra le big della fornitura energetica stanno fallendo e ai consumatori non resta che capire che il settore energia merita più attenzione.
Al prossimo numero e Buona Energiaaaaa.
Articolo estratto dall’editoriale ‘Osservatorio Cittadino‘
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